TAPPETO DI STORIE

Navigando nel nostro passato

Ci sono storie – e ci sono memorie che diventano storie.
Gli esseri umani amano sentirsi raccontare le storie, seguire le belle trame narrative che portano lontano dalle fatiche e dalle ansie del presente, in mondi fittizi e inventati o che riproducono fatti accaduti, avventure ed eventi del passato; e si appassionano alle narrazioni e ai caratteri dei personaggi. Questo avviene già dai tempi più antichi – quando erano i bardi e gli aedi che cantavano in poesia le storie degli dei e degli eroi – e ancora oggi, coi romanzoni a puntate che tengono gli spettatori incollati agli schermi televisivi per mesi ed anni di seguito, con innumerevoli peripezie affrontate dai protagonisti e l’immancabile lieto fine.
Ma tutti noi amiamo anche credere alle storie. Vorremmo che fossero vere: come si diceva una volta, “storie di vita vissuta, realtà romanzesche”. E cosa c’è di più interessante che il diretto resoconto, dalla viva voce dei protagonisti, di uno di quei mille modi avventurosi e strazianti con cui una singola persona è riuscita ad affrontare e a sfuggire a grandi tragedie, persecuzioni, catastrofi? E a ricostruirsi una vita decente, un focolare, un gruppo in qualche parte del vasto mondo?
Nasce da qui la grande fortuna dei mémoirs, le memorie dei sopravvissuti, tutte simili e tutte diverse: c’è l’eroe al centro e ci sono le circostanze avverse tutto intorno, la battaglia, la vittoria finale, e le cicatrici del lutto che ogni superstite porta incise per sempre nel cuore, come i numeri indelebili tatuati sulle braccia dei prigionieri ebrei nei campi di concentramento.
Di memorie armene ne sono state registrate e pubblicate tante, soprattutto dove le comunità sono numerose, come in Francia e negli Stati Uniti; ma oggi gli ultimi sopravvissuti stanno andandosene, uno dopo l’altro. E anche nella piccola comunità italiana oggi tocca a noi, discendenti di terza e quarta generazione, raccontare le storie dei nonni e delle nostre famiglie che qui arrivarono e qui si fermarono, ciascuna con la propria, diversa, avventura di vita ma tutte provenienti dalla Patria Perduta – e tutte con quella immensa nostalgia nel cuore.
Ognuna ha valore, ognuna è necessaria per individuare la rete della presenza degli armeni-italiani, del loro radicarsi nella realtà del paese attraverso le loro diversissime attività, del loro far onore alla nuova patria, di cui furono sempre cittadini leali e pieni di gratitudine. Vogliamo tessere un fiorito tappeto di storie.

Antonia Arslan

 

Tappeto di Storie… pagina a cura di Antonia Arslan

Spazio dedicato alle storie delle famiglie armene che hanno trovato accoglienza in Italia.

Racconta e condividi anche tu la storia della tua famiglia armena,

la storia delle tue origini …  questo è il posto giusto per farlo!
Il tuo racconto sarà letto da migliaia di persone e potrà essere d’aiuto a molti e di insegnamento a tanti.